Frances e Bobbi sono studentesse universitarie, sono amiche, sono anche uscite insieme per un periodo. Recitano insieme poesie nei locali della bohème di Dublino. Il nostro Io narrante è Frances: insicura, fredda per autodifesa, una famiglia umile alle spalle (della quale un po’ si vergogna, nel suo ambiente), intelligente. Bobbi è altrettanto intelligente, è ricca e bella.
Il loro rapporto di amicizia subisce una brusca svolta quando conoscono una coppia più matura: Melissa, scrittrice, e Nick, attore con qualche problema di depressione. Bobbi si invaghisce della prima, Frances si innamora del secondo fino ad imbastire una relazione clandestina con lui.
Parlarne tra amici (opera prima dell’irlandese Sally Rooney) non è il classico romanzo su due amiche che attraversano un periodo burrascoso per poi ritrovarsi: è un romanzo sul neofemminismo nella nuova generazione di studentesse di questi anni. Sul tradimento, che non sempre fa scoppiare le coppie ma le può anche rinnovare, anche se non tutti potremmo essere d’accordo su questo punto. È un romanzo in cui si parla su Whatsapp. In cui si parla di endometriosi, di studentesse al verde e padri assenti e problematici, fra le altre cose.
Ci sono tante cose, in questo romanzo, come ce ne sono tante nella vita reale delle studentesse universitarie del 2018, e Sally Rooney, classe 1991, ce le racconta magistralmente (e ci fa sentire un po’ vecchiette).
(se qualcuno fosse interessato, trovate una bella intervista alla Rooney qui, sul sito Il Libraio)
Veronica, Taiwan